21/08/2025

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Scuola senza voti: verso un nuovo modo di apprendere

In un mondo che cambia rapidamente, anche la scuola è chiamata a evolversi. Tra le trasformazioni più significative degli ultimi anni c’è la messa in discussione dei voti numerici, da sempre colonna portante del sistema scolastico tradizionale. Ma ha davvero senso continuare a misurare l’apprendimento con un numero? Sempre più scuole stanno rispondendo di no, scegliendo di puntare su una valutazione più umana, formativa e orientata alla crescita personale.

Oltre il numero: perché superare i voti?

Il voto numerico ha un effetto immediato, ma spesso riduttivo. Riassume in una cifra la complessità del percorso di uno studente, generando stress, competizione e una visione dell’apprendimento orientata più al risultato che al processo.

Senza voti, gli studenti possono concentrarsi sul perché imparano, e non solo sul quanto hanno preso.

Come afferma Cristiano Corsini, professore di Pedagogia Sperimentale all’Università Roma Tre:

“Il voto numerico porta il processo educativo a una funzione selettiva, e non formativa. È il momento di superare questa ossessione per il giudizio.”

Le esperienze concrete in Italia

Non si tratta di teoria: in Italia ci sono già scuole che hanno scelto di dire addio ai voti numerici. Ecco alcuni esempi concreti:

  • Vo’ Euganeo (Padova) – L’Istituto Comprensivo ha adottato una valutazione narrativa formativa. Gli studenti ricevono lettere personalizzate che raccontano il loro percorso, i progressi e le aree di miglioramento.
  • Liceo Morgagni (Roma) – Da otto anni una sezione di questo liceo funziona senza voti. Gli studenti si autovalutano, lavorano in gruppo e ricevono feedback descrittivi, sviluppando consapevolezza e responsabilità.
  • Liceo Marco Polo (Firenze) – In una classe sperimentale, i voti sono visibili solo a fine anno. Durante l’anno si lavora con feedback personalizzati, per diminuire la pressione e valorizzare l’impegno.
  • IIS Buonarroti (Monfalcone) – Qui si lavora su un modello di valutazione formativa, che include anche la capacità di affrontare l’errore come parte essenziale del percorso di apprendimento.

I benefici di un sistema senza voti

Le scuole che hanno adottato questo modello riportano risultati molto positivi:

  • Meno ansia, più motivazione autentica
    Gli studenti si sentono più liberi di sbagliare e imparare, senza il timore di essere “giudicati”.
  • Ambiente collaborativo
    Senza la corsa al voto più alto, la scuola diventa un luogo di cooperazione e sostegno reciproco.
  • Valutazione personalizzata e costruttiva
    Feedback mirati aiutano ogni studente a conoscere i propri punti di forza e lavorare su ciò che può migliorare.

Le sfide da affrontare

Naturalmente, non mancano le difficoltà:

  • Il sistema scolastico italiano prevede ancora l’obbligo del voto numerico, almeno alla fine del quadrimestre.
  • Serve una formazione adeguata per i docenti, che devono imparare a osservare, documentare e restituire feedback significativi.
  • È necessario coinvolgere le famiglie, spesso legate all’idea tradizionale di valutazione.

Conclusione

Non dare voti a scuola non significa non valutare: significa valutare meglio. Significa restituire senso all’apprendimento, promuovere la motivazione interna e costruire un’educazione davvero centrata sugli studenti.

Forse non è una rivoluzione facile. Ma è una rivoluzione possibile. E, soprattutto, necessaria.

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