Ricreare la mente: i progetti che vogliono simulare il cervello umano

L’idea può sembrare uscita da un film di fantascienza: simulare ogni neurone, ogni sinapsi, ogni impulso elettrico del cervello umano su un computer. Eppure, è esattamente ciò che alcuni dei più ambiziosi progetti scientifici stanno cercando di fare. Tra questi, due spiccano per portata e obiettivi: The Human Brain Project e Blue Brain Project.
The Human Brain Project: l’Europa investe nel cervello
Avviato nel 2013 e finanziato dalla Commissione Europea con oltre un miliardo di euro, The Human Brain Project (HBP) è uno dei più grandi progetti scientifici mai realizzati sul cervello umano.
Obiettivo? Creare una piattaforma integrata in grado di raccogliere, analizzare e simulare i dati neuroscientifici per comprendere meglio il funzionamento della mente e sviluppare nuove terapie per le malattie neurologiche.
Ma HBP è più di una simulazione: è anche un’infrastruttura digitale. Gli scienziati che vi partecipano utilizzano supercomputer, intelligenza artificiale e tecnologie di imaging avanzato per studiare il cervello su più livelli: molecolare, cellulare, di rete e comportamentale.
Tra i risultati più concreti:
• Nuovi modelli per interpretare i dati della risonanza magnetica funzionale (fMRI)
• Simulazioni del funzionamento cerebrale a livello di reti neurali complesse
• Contributi all’etica dell’IA e alla neuroetica
Blue Brain Project: la Svizzera al microscopio digitale
Il Blue Brain Project, lanciato nel 2005 dal Politecnico Federale di Losanna (EPFL) e guidato dal neuroscienziato Henry Markram, ha un obiettivo ancora più specifico: ricostruire digitalmente una piccola porzione di cervello — inizialmente del topo — per arrivare, un giorno, alla simulazione completa di un cervello umano.
A differenza del HBP, Blue Brain lavora in modo estremamente dettagliato: ogni neurone viene modellato in 3D sulla base di dati reali ottenuti in laboratorio. Le simulazioni tengono conto della struttura, della funzione e dell’interazione elettrica tra neuroni.
Nel 2015, il progetto ha annunciato la prima simulazione digitale completa di un microcircuito della corteccia cerebrale del topo, composto da circa 31.000 neuroni e 37 milioni di sinapsi. Un traguardo senza precedenti.
Perché simulare un cervello?
Questi progetti non hanno solo valore teorico. Le loro applicazioni sono enormi:
• Comprendere le basi neurologiche di malattie complesse
• Sviluppare nuovi farmaci e terapie personalizzate
• Creare modelli di intelligenza artificiale sempre più avanzati
• Studiare la coscienza e i meccanismi dell’apprendimento
Un futuro tra biologia e codice
Siamo ancora lontani dal simulare un cervello umano completo. Le sfide tecniche, etiche e filosofiche sono immense. Ma ogni neurone digitale aggiunto è un passo avanti verso la comprensione più profonda della nostra mente.
E forse, in un futuro non troppo lontano, potremmo davvero avere un gemello digitale del nostro cervello… pronto a svelarci ciò che ancora oggi resta un enigma.